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La nostra storia

Un posto dove stare in famiglia

Il Giaggiolo

Il fior dell’Iris, detto pur Giaggiolo,
esprime simpatia nel suo linguaggio;
emana i sentimenti dal bocciolo:
fiducia, ammirazione e un bel coraggio!
Come farfalla in petaloso volo,
al soffio d’una brezza di passaggio,
dipinge il cielo con i suoi colori
mentre diffonde delicati odori!

Si posson regalar, di questi fiori,
a’ laureandi in segno di speranza;
come per dir a’ giovani dottori:
«Sperate nel lavoro in abbondanza!»
Si dice, ancor, che manda via i dolori
e le presenze oscure dalla stanza;
d’amor divino, è simbolo propizio
sì come di virtù, mica di vizio!

Lo conosceva già l’antico egizio,
se ne faceva unguenti, il faraöne;
Firenze, invece, si levò lo sfizio
chiamarlo giglio sopra il gonfalone!
Ma se leggiam la storia dall’inizio,
de’ greci mitologica visione,
sul Monte Olimpo, v’eran Zeus ed Hera
ed Iris, degli dèi, la messaggera.

Bellissima e sollecita foriera
soltanto di notizie interessanti,
dotata per volare via, leggera,
librandosi con vesti svolazzanti;
sgombrando, col caduceo, la bufera
ad ali d’oro, roride e brillanti,
dal sole illuminate e il ciel sereno
che traccia la sua scia: l’arcobaleno.

Codesto suo servizio a tempo pieno
d’ambasciatrice del pensier divino,
sull’erta via tra ‘l cielo ed il terreno,
l’avrebbe fatto mai nessun postino?
Ma non servì un lavoro senza freno
a meritar più fulgido destino,
tant’è che in ogni tempo posteriore
vien ricordata come dea minore.

Di tante donne, il meritato onore,
l’umana ingratitudine cancella
per distrazione, vanità, pudore
o, peggio, perché portan la gonnella!
Or ci sorprende, del Giaggiolo il fiore,
narrando questa insolita novella
per ricordar quando la donna sale
sul proprio arcobaleno, quanto vale!

La nostra azienda produce Iris da tre generazioni

Le radici tolte vengono lavate con acqua corrente e il bulbo affettato come una patata.

Quindi viene messo ad essiccare al sole oppure per una produzione più ampia negli appositi macchinari alimentari.

Dopo cinque giorni di essiccazione viene imballato nelle sacche di yuta e conferito a destinazione!

Nel periodo di maggio i nostri campi di iris, negli ultimi anni, sono diventati oggetto di attrazione turistica. Fiori a perdita d'occhio con meravigliosi colori che regalano una gioia unica.

La coltivazione dell'Iris

una storia di famiglia

La lavorazione dell’iris (giaggiolo - specie Iris pallida) è lunga e complessa: Il bulbo viene piantato in autunno, nei mesi di settembre e ottobre, e sta per tre anni nel campo.

Il bulbo dopo tre anni, nel periodo estivo tra luglio e agosto, viene estirpato dalla terra, viene scosso e pulito a mano poi portato in cantiere e così vengono fatte anche le piante per l’anno successivo.

E ci chiediamo ... ma a cosa serve l’Iris?
Dal bulbo della pianta che coltiviamo viene estratto un prodotto denso chiamato anche "burro".

Viene utilizzato come fissante nei profumi di alta qualità e per avere un profumo intenso a lunga durata

Ovviamente viene utilizzato anche nel mondo della cosmesi in quello alimentare o medicinale.

Chioccioli iride e Albertoni Tommaso (1965)

Iris decorticato, essiccato e imballato per la spedizione
“E’ una coltura che richiede una grande cura. Deve essere tenuta pulita, resta in campo ogni tre anni, e necessita di una accurata lavorazione manuale."
“Si tratta di una coltura tradizionale che oltre ad essere molto richiesta dall’industria ha la capacità di valorizzare il territorio dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale"

godere del profumo unico degli iris

La coltivazione dell'iris richiede pazienza, in quanto le piante richiedono tre anni per raggiungere la piena maturità e produrre bulbi di alta qualità.

Ma il profumo che infondono è senza prezzo!